CONTO ECONOMICO

Il conto economico è un documento contabile che compone, insieme al rendiconto finanziario, allo stato patrimoniale e alla nota integrativa, il bilancio d'esercizio di un’azienda. Questo documento si concentra sui costi e i ricavi di competenza dell’esercizio, due indicatori essenziali per verificare non solo la redditività di un’attività imprenditoriale, ma anche per saggiare la sostenibilità del suo business.
Come funziona e quali sono gli aspetti principali che lo caratterizzano? In questo nuovo articolo del glossario iCribis risponderemo a queste domande e capiremo quali sono le varie voci che lo compongono.


La struttura del conto economico

Il conto economico è disciplinato principalmente dagli articoli 2423 e 2425 del codice civile. Nei due articoli, infatti, viene enunciato, che il conto economico è un documento obbligatorio, che deve essere redatto dagli amministratori secondo il seguente schema:

  • Il valore della produzione.
  • I costi della produzione.
  • I proventi e gli oneri finanziari.
  • Le rettifiche di valore delle attività e delle passività finanziarie.

 
Le classi del conto economico permettono di distinguere la gestione aziendale in tipica (A e B), finanziaria (classe C) e fiscale (indicando la parte di profitto destinata alle imposte sul reddito).
Analizziamo ora le singole voci dello schema.

Il valore della produzione

Il primo elemento evidenziato nello schema del conto economico è il valore della produzione, ovvero i beni e i servizi prodotti dall’impresa nell’arco di un esercizio. Il valore della produzione comprende al suo interno:

  • I ricavi delle vendite e delle prestazioni effettuate dall’impresa.
  • Le variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, i semilavorati e i prodotti finiti pronti per la vendita.
  • Le variazioni dei lavori in corso su ordinazione.
  • Gli incrementi di immobilizzazioni per i lavori interni.
  • Gli altri ricavi e proventi.


I costi della produzione

Il secondo elemento dello schema comprende quelli che sono stati i costi di produzione sostenuti dall’azienda. All’interno di questa voce troviamo:

  • i costi per le materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci.
  • Il costo per i servizi.
  • I costi per il personale.
  • Gli ammortamenti e le svalutazioni.
  • L’ammortamento delle immobilizzazioni immateriali.
  • L’ammortamento delle immobilizzazioni materiali.
  • Le altre svalutazioni delle immobilizzazioni.
  • Le svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide.
  • Le variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci.
  • Gli accantonamenti per rischi.
  • Gli altri accantonamenti.
  • Gli oneri diversi di gestione.


I proventi e gli oneri finanziari

Il terzo elemento dello schema del conto economico sono i proventi e gli oneri finanziari. In questa sezione sono riportate le componenti positive e quelle negative legate all’attività finanziaria della società. Un dettaglio preciso di tutte le operazioni che rientrano al suo interno può essere trovato nella pubblicazione OIC 12:

  • I proventi da partecipazioni. In questa voce sono rilevati per competenza tutti i proventi derivanti da partecipazioni societarie, consorzi e joint venture, iscritte sia nelle immobilizzazioni finanziarie sia nell’attivo circolante.
  • Gli altri proventi finanziari come i crediti iscritti nelle immobilizzazioni da imprese controllate, collegate o altro; i titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni; i titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni.
  • Gli interessi e gli altri oneri finanziari, ovvero tutti gli oneri finanziari qualunque sia la loro origine.
  • Gli utili e le perdite su cambi, voce in cui rientrano appunto gli utili e le perdite su cambi, relativi a operazioni in valuta, o realizzati nell’esercizio o determinati per effetto delle variazioni dei cambi rispetto a quelli adottati alle date di effettuazione dell’operazione.


Le rettifiche di valore delle attività e passività finanziarie

La classe delle rettifiche di valore fa riferimento alle attività e alle passività finanziarie della società e non direttamente collegate alla sua attività caratteristica. Quando si parla di operazioni di natura finanziaria, bisogna tenere presente che ci possono essere:

  • Rivalutazioni di partecipazioni, di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni, di titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni e di strumenti finanziari derivati.
  • Svalutazioni di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni, di partecipazioni, di titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni e di derivati.

 
Infine le ultime due voci:

  • Le imposte sul reddito correnti, differite e anticipate. In altre parole le tasse dirette relative all’esercizio a cui si riferisce il bilancio e degli esercizi precedenti. Si divide quindi in imposte correnti, imposte riguardanti esercizi passati, imposte differite e anticipate e proventi da consolidato fiscale.
  • L’utile (o la perdita) relativo all’esercizio.


Il calcolo del conto economico

Dopo aver visto le varie voci che formano il conto economico, vediamo ora come può essere calcolato.
Per prima cosa è necessario procedere con la somma dei totali relativi al valore a al costo della produzione (A e B).
Una volta ottenuti tali valori, si effettua la differenza tra queste due componenti, ovvero si sottraggono i costi ai ricavi conseguiti dall’azienda (A-B). Chiaramente la differenza tra valore e costi della produzione può avere segno positivo o negativo a seconda che i costi superino o meno i ricavi.
Si prosegue, poi, sommando le varie voci della classe relativa ai proventi e gli oneri finanziari (C). Per quanto riguarda le rettifiche di valore di attività finanziarie (D), invece, si sottrae il valore delle svalutazioni a quello delle rivalutazioni.
A questo punto si può procedere al calcolo del risultato prima delle imposte, seguendo la seguente formula:

A – B +/- C +/- D

Infine, una volta determinate le imposte (I), sarà possibile calcolare l’utile (o la perdita) dell’esercizio (R), secondo la seguente formula:

A – B +/- C +/- D - I = R

Facciamo ora un esempio di calcolo. Supponiamo una società a responsabilità limitata (Alpha) che alla fine dell’anno ha un valore della produzione (A) pari a 300.000 euro a fronte di 150.000 € di costi di produzione (B). Applicando la formula vista in precedenza avremo un risultato operativo di 150.000 €.
L’azienda ha registrato anche 40.000 € di oneri finanziari (C). Questo ci permette di calcolare il risultato prima delle imposte che risulta essere pari a 110.000 €. Sottraendo le imposte (I) che ammontano a 60.000 € otterremo un utile d’esercizio di 50.000 € (R).

300.000 € - 150.000 € - 40.000 € - 60.000 € = 50.000 €

CONTO ECONOMICO

Il conto economico è un documento contabile che compone, insieme al rendiconto finanziario, allo stato patrimoniale e alla nota integrativa, il bilancio d'esercizio di un’azienda. Questo documento si concentra sui costi e i ricavi di competenza dell’esercizio, due indicatori essenziali per verificare non solo la redditività di un’attività imprenditoriale, ma anche per saggiare la sostenibilità del suo business.
Come funziona e quali sono gli aspetti principali che lo caratterizzano? In questo nuovo articolo del glossario iCribis risponderemo a queste domande e capiremo quali sono le varie voci che lo compongono.


La struttura del conto economico

Il conto economico è disciplinato principalmente dagli articoli 2423 e 2425 del codice civile. Nei due articoli, infatti, viene enunciato, che il conto economico è un documento obbligatorio, che deve essere redatto dagli amministratori secondo il seguente schema:

  • Il valore della produzione.
  • I costi della produzione.
  • I proventi e gli oneri finanziari.
  • Le rettifiche di valore delle attività e delle passività finanziarie.

 
Le classi del conto economico permettono di distinguere la gestione aziendale in tipica (A e B), finanziaria (classe C) e fiscale (indicando la parte di profitto destinata alle imposte sul reddito).
Analizziamo ora le singole voci dello schema.

Il valore della produzione

Il primo elemento evidenziato nello schema del conto economico è il valore della produzione, ovvero i beni e i servizi prodotti dall’impresa nell’arco di un esercizio. Il valore della produzione comprende al suo interno:

  • I ricavi delle vendite e delle prestazioni effettuate dall’impresa.
  • Le variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, i semilavorati e i prodotti finiti pronti per la vendita.
  • Le variazioni dei lavori in corso su ordinazione.
  • Gli incrementi di immobilizzazioni per i lavori interni.
  • Gli altri ricavi e proventi.


I costi della produzione

Il secondo elemento dello schema comprende quelli che sono stati i costi di produzione sostenuti dall’azienda. All’interno di questa voce troviamo:

  • i costi per le materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci.
  • Il costo per i servizi.
  • I costi per il personale.
  • Gli ammortamenti e le svalutazioni.
  • L’ammortamento delle immobilizzazioni immateriali.
  • L’ammortamento delle immobilizzazioni materiali.
  • Le altre svalutazioni delle immobilizzazioni.
  • Le svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide.
  • Le variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci.
  • Gli accantonamenti per rischi.
  • Gli altri accantonamenti.
  • Gli oneri diversi di gestione.


I proventi e gli oneri finanziari

Il terzo elemento dello schema del conto economico sono i proventi e gli oneri finanziari. In questa sezione sono riportate le componenti positive e quelle negative legate all’attività finanziaria della società. Un dettaglio preciso di tutte le operazioni che rientrano al suo interno può essere trovato nella pubblicazione OIC 12:

  • I proventi da partecipazioni. In questa voce sono rilevati per competenza tutti i proventi derivanti da partecipazioni societarie, consorzi e joint venture, iscritte sia nelle immobilizzazioni finanziarie sia nell’attivo circolante.
  • Gli altri proventi finanziari come i crediti iscritti nelle immobilizzazioni da imprese controllate, collegate o altro; i titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni; i titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni.
  • Gli interessi e gli altri oneri finanziari, ovvero tutti gli oneri finanziari qualunque sia la loro origine.
  • Gli utili e le perdite su cambi, voce in cui rientrano appunto gli utili e le perdite su cambi, relativi a operazioni in valuta, o realizzati nell’esercizio o determinati per effetto delle variazioni dei cambi rispetto a quelli adottati alle date di effettuazione dell’operazione.


Le rettifiche di valore delle attività e passività finanziarie

La classe delle rettifiche di valore fa riferimento alle attività e alle passività finanziarie della società e non direttamente collegate alla sua attività caratteristica. Quando si parla di operazioni di natura finanziaria, bisogna tenere presente che ci possono essere:

  • Rivalutazioni di partecipazioni, di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni, di titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni e di strumenti finanziari derivati.
  • Svalutazioni di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni, di partecipazioni, di titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni e di derivati.

 
Infine le ultime due voci:

  • Le imposte sul reddito correnti, differite e anticipate. In altre parole le tasse dirette relative all’esercizio a cui si riferisce il bilancio e degli esercizi precedenti. Si divide quindi in imposte correnti, imposte riguardanti esercizi passati, imposte differite e anticipate e proventi da consolidato fiscale.
  • L’utile (o la perdita) relativo all’esercizio.


Il calcolo del conto economico

Dopo aver visto le varie voci che formano il conto economico, vediamo ora come può essere calcolato.
Per prima cosa è necessario procedere con la somma dei totali relativi al valore a al costo della produzione (A e B).
Una volta ottenuti tali valori, si effettua la differenza tra queste due componenti, ovvero si sottraggono i costi ai ricavi conseguiti dall’azienda (A-B). Chiaramente la differenza tra valore e costi della produzione può avere segno positivo o negativo a seconda che i costi superino o meno i ricavi.
Si prosegue, poi, sommando le varie voci della classe relativa ai proventi e gli oneri finanziari (C). Per quanto riguarda le rettifiche di valore di attività finanziarie (D), invece, si sottrae il valore delle svalutazioni a quello delle rivalutazioni.
A questo punto si può procedere al calcolo del risultato prima delle imposte, seguendo la seguente formula:

A – B +/- C +/- D

Infine, una volta determinate le imposte (I), sarà possibile calcolare l’utile (o la perdita) dell’esercizio (R), secondo la seguente formula:

A – B +/- C +/- D - I = R

Facciamo ora un esempio di calcolo. Supponiamo una società a responsabilità limitata (Alpha) che alla fine dell’anno ha un valore della produzione (A) pari a 300.000 euro a fronte di 150.000 € di costi di produzione (B). Applicando la formula vista in precedenza avremo un risultato operativo di 150.000 €.
L’azienda ha registrato anche 40.000 € di oneri finanziari (C). Questo ci permette di calcolare il risultato prima delle imposte che risulta essere pari a 110.000 €. Sottraendo le imposte (I) che ammontano a 60.000 € otterremo un utile d’esercizio di 50.000 € (R).

300.000 € - 150.000 € - 40.000 € - 60.000 € = 50.000 €

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