LA LAVORAZIONE DEI CEREALI IN PUGLIA


La lavorazione dei cereali (il frumento, il riso, il mais e l’orzo) riveste un ruolo centrale per l’economia pugliese. In questa analisi cercheremo di conoscere più a fondo struttura e caratteristiche di questo comparto, punto di riferimento del panorama produttivo nazionale.  

Analizzando la distribuzione territoriale del settore, emerge come questo sia concentrato per circa il 40% nel Sud e nelle Isole. La Puglia con il 6,7% delle aziende è la terza regione dell’Italia meridionale, subito dopo la Sicilia (12,1%) e la Campania (7,8%). Territorialmente le imprese pugliesi del settore si trovano prevalentemente nella provincia di Bari (31,2%), dove è significativa la percentuale nei comuni di Altamura e Corato (25%). Seguono le province di Lecce (27,5%), Foggia (20%), Brindisi (15%) e Taranto (6,3%). 

Il settore è composto per la metà da aziende che lavorano le granaglie (51,3%).  L’altra metà è formata per il 33,8% da imprese che si occupano della molitura del frumento (produzione di farina, semole, semolini o agglomerati di frumento), per il 10% da imprese impegnate nella molitura di altri cereali e per il restante 4,9% dalle altre lavorazioni di semi e granaglie.

Il contesto organizzativo si caratterizza per la spiccata presenza di società di capitali (42,5%) e ditte individuali (46,2%). Altra caratteristica che emerge dall’analisi è la dimensione aziendale: il 70% delle realtà pugliesi del settore, infatti, sono micro imprese, ovvero con un fatturato annuo che non supera i 2 milioni di euro e con meno di 10 dipendenti.
Nello specifico dal punto di vista occupazionale il 76,2% delle aziende regionali (contro il 70,9% a livello nazionale) impiega meno di cinque persone, nella maggior parte dei casi quest’ultimi sono di sesso maschile: nel 67,5% dei casi su dieci dipendenti nove sono uomini. Al contrario le imprese con una presenza femminile forte, (ovvero quelle dove la percentuale rispetto al totale dipendenti è superiore al 75%) rappresentano il 13,7% del totale contro il 18,1% delle industrie alimentari della regione.

Se si rivolge lo sguardo al fatturato, il 10% delle imprese si attesta nella fascia 100.000 - 499.999 €, il 31,2% nella fascia 500.000 – 999.999 €, il 22,5% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999 €, il 3,7% nella fascia 5.000.000 – 9.999.999 € e il 12,5% nella fascia 10.000.000 – 49.999.999 €.  Significativa infine la percentuale di chi dichiara un giro d’affari annuale superiore ai 50 milioni di euro (7,5%, di cui circa due terzi tra i comuni di Corato e Altamura). 
Nella classifica delle imprese del settore con il fatturato maggiore troviamo:

1.Molino Casillo Spa
2.Candeal Commercio Srl
3.Semolificio Loiudice Srl
4.Semolificio A. Moramarco Spa
5.Selezione Casillo Srl
6.Molino Di Lucca Srl
7Industria Agroalimentare De Vita Srl
8.Semolerie Giuseppe Sacco & Figli Srl
9.Industria Molitoria Mininni Srl


 

LA LAVORAZIONE DEI CEREALI IN PUGLIA


La lavorazione dei cereali (il frumento, il riso, il mais e l’orzo) riveste un ruolo centrale per l’economia pugliese. In questa analisi cercheremo di conoscere più a fondo struttura e caratteristiche di questo comparto, punto di riferimento del panorama produttivo nazionale.  

Analizzando la distribuzione territoriale del settore, emerge come questo sia concentrato per circa il 40% nel Sud e nelle Isole. La Puglia con il 6,7% delle aziende è la terza regione dell’Italia meridionale, subito dopo la Sicilia (12,1%) e la Campania (7,8%). Territorialmente le imprese pugliesi del settore si trovano prevalentemente nella provincia di Bari (31,2%), dove è significativa la percentuale nei comuni di Altamura e Corato (25%). Seguono le province di Lecce (27,5%), Foggia (20%), Brindisi (15%) e Taranto (6,3%). 

Il settore è composto per la metà da aziende che lavorano le granaglie (51,3%).  L’altra metà è formata per il 33,8% da imprese che si occupano della molitura del frumento (produzione di farina, semole, semolini o agglomerati di frumento), per il 10% da imprese impegnate nella molitura di altri cereali e per il restante 4,9% dalle altre lavorazioni di semi e granaglie.

Il contesto organizzativo si caratterizza per la spiccata presenza di società di capitali (42,5%) e ditte individuali (46,2%). Altra caratteristica che emerge dall’analisi è la dimensione aziendale: il 70% delle realtà pugliesi del settore, infatti, sono micro imprese, ovvero con un fatturato annuo che non supera i 2 milioni di euro e con meno di 10 dipendenti.
Nello specifico dal punto di vista occupazionale il 76,2% delle aziende regionali (contro il 70,9% a livello nazionale) impiega meno di cinque persone, nella maggior parte dei casi quest’ultimi sono di sesso maschile: nel 67,5% dei casi su dieci dipendenti nove sono uomini. Al contrario le imprese con una presenza femminile forte, (ovvero quelle dove la percentuale rispetto al totale dipendenti è superiore al 75%) rappresentano il 13,7% del totale contro il 18,1% delle industrie alimentari della regione.

Se si rivolge lo sguardo al fatturato, il 10% delle imprese si attesta nella fascia 100.000 - 499.999 €, il 31,2% nella fascia 500.000 – 999.999 €, il 22,5% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999 €, il 3,7% nella fascia 5.000.000 – 9.999.999 € e il 12,5% nella fascia 10.000.000 – 49.999.999 €.  Significativa infine la percentuale di chi dichiara un giro d’affari annuale superiore ai 50 milioni di euro (7,5%, di cui circa due terzi tra i comuni di Corato e Altamura). 
Nella classifica delle imprese del settore con il fatturato maggiore troviamo:

1.Molino Casillo Spa
2.Candeal Commercio Srl
3.Semolificio Loiudice Srl
4.Semolificio A. Moramarco Spa
5.Selezione Casillo Srl
6.Molino Di Lucca Srl
7Industria Agroalimentare De Vita Srl
8.Semolerie Giuseppe Sacco & Figli Srl
9.Industria Molitoria Mininni Srl


 

<