FALLIMENTI ITALIA 2018, L’ANALISI DEL PRIMO TRIMESTRE 2019


Secondo la ricerca fallimenti effettuata da Cribis prosegue il trend positivo per le imprese italiane. Nei primi tre mesi del 2019 sono fallite complessivamente 2.867 imprese italiane (in media circa 31,9 attività al giorno), -3,5% in meno rispetto al primo trimestre dello scorso anno, periodo in cui si erano registrati 2972 casi.

fallimenti 2017

 

A livello territoriale come sempre accade i fallimenti sono più numerosi nelle regioni con un tessuto imprenditoriale maggiormente sviluppato. Tra gennaio e marzo 2019, infatti la percentuale più alta di fallimenti appartiene alla Lombardia con il 20,1% del totale (577 aziende che vanno ad aggiornare il passivo dei fallimenti da gennaio 2010 a quota  29.610  unità), completano il podio il Lazio con 407 casi (14,2% del totale) e il Veneto con 263 (9,2%). Poco più distanti la Toscana con 246 casi (8,6%), la Campania con 229 (8%), la Sicilia con 190 (6,6%), l’Emilia Romagna con 181 (6,3%), il Piemonte con 135 (4,7%), la Puglia con 122 (4,3%) e la Sardegna con 92 (3,2%). Occupano le  ultime cinque posizioni della classifica il Trentino Alto Adige (28), il Friuli Venezia Giulia (26), il Molise (17), la Basilicata (16) e la Val d’Aosta ultima con solo 3 fallimenti in questo inizio 2019 (152 fallimenti complessivi dal 2010). 

L’analisi dei singoli settori merceologici mostra i dati più interessanti. Quasi tutti i settori d’attività, infatti, fanno registrare una diminuzione delle “saracinesche abbassate”. La contrazione maggiore è nell’edilizia con 505 casi contro i 577 del primo trimestre del 2018 (-12,5%). Bene anche il commercio -4,9% (924 casi complessivi contro i 972 dello scorso anno) e i servizi -2,2% (656 casi contro 671). Unico comparto in controtendenza è, invece, quello industriale che vede aumentare di 5,9 punti la percentuale delle imprese che hanno portato i libri in tribunale: da 505 casi del 2018 ai 535 casi dell’anno corrente.

Interessante anche il dato relativo ai concordati preventivi. Nel primo trimestre del 2019, infatti, sono state presentate 140 domande, con un aumento del 26,1% rispetto allo stesso periodo del 2018). In altre parole, tornano ad aumentare le domande dopo cinque anni di continua diminuzione: erano 479 nel primo trimestre 2014, 348 nel 2015, 252 nel 2016, 161 nel 2017 e 111 lo scorso anno.

I dati dei primi tre mesi del 2019, anche se anche se il ritmo sembra rallentare, confermano un trend positivo che va avanti oramai da ben 4 anni e che vede il numero delle aziende costrette a chiudere per il cattivo andamento del business ridursi sempre di più. Pur rimanendo consistente, si riduce anche la forbice rispetto al 2009, anno in cui gli effetti della crisi non si erano ancora dispiegati nella loro completezza, lasciando intravedere ancora una volta segnali di miglioramento del tessuto imprenditoriale sempre più visibili, anche se la strada per la ripresa completa è ancora lunga e incerta.

FALLIMENTI ITALIA 2018, L’ANALISI DEL PRIMO TRIMESTRE 2019


Secondo la ricerca fallimenti effettuata da Cribis prosegue il trend positivo per le imprese italiane. Nei primi tre mesi del 2019 sono fallite complessivamente 2.867 imprese italiane (in media circa 31,9 attività al giorno), -3,5% in meno rispetto al primo trimestre dello scorso anno, periodo in cui si erano registrati 2972 casi.

fallimenti 2017

 

A livello territoriale come sempre accade i fallimenti sono più numerosi nelle regioni con un tessuto imprenditoriale maggiormente sviluppato. Tra gennaio e marzo 2019, infatti la percentuale più alta di fallimenti appartiene alla Lombardia con il 20,1% del totale (577 aziende che vanno ad aggiornare il passivo dei fallimenti da gennaio 2010 a quota  29.610  unità), completano il podio il Lazio con 407 casi (14,2% del totale) e il Veneto con 263 (9,2%). Poco più distanti la Toscana con 246 casi (8,6%), la Campania con 229 (8%), la Sicilia con 190 (6,6%), l’Emilia Romagna con 181 (6,3%), il Piemonte con 135 (4,7%), la Puglia con 122 (4,3%) e la Sardegna con 92 (3,2%). Occupano le  ultime cinque posizioni della classifica il Trentino Alto Adige (28), il Friuli Venezia Giulia (26), il Molise (17), la Basilicata (16) e la Val d’Aosta ultima con solo 3 fallimenti in questo inizio 2019 (152 fallimenti complessivi dal 2010). 

L’analisi dei singoli settori merceologici mostra i dati più interessanti. Quasi tutti i settori d’attività, infatti, fanno registrare una diminuzione delle “saracinesche abbassate”. La contrazione maggiore è nell’edilizia con 505 casi contro i 577 del primo trimestre del 2018 (-12,5%). Bene anche il commercio -4,9% (924 casi complessivi contro i 972 dello scorso anno) e i servizi -2,2% (656 casi contro 671). Unico comparto in controtendenza è, invece, quello industriale che vede aumentare di 5,9 punti la percentuale delle imprese che hanno portato i libri in tribunale: da 505 casi del 2018 ai 535 casi dell’anno corrente.

Interessante anche il dato relativo ai concordati preventivi. Nel primo trimestre del 2019, infatti, sono state presentate 140 domande, con un aumento del 26,1% rispetto allo stesso periodo del 2018). In altre parole, tornano ad aumentare le domande dopo cinque anni di continua diminuzione: erano 479 nel primo trimestre 2014, 348 nel 2015, 252 nel 2016, 161 nel 2017 e 111 lo scorso anno.

I dati dei primi tre mesi del 2019, anche se anche se il ritmo sembra rallentare, confermano un trend positivo che va avanti oramai da ben 4 anni e che vede il numero delle aziende costrette a chiudere per il cattivo andamento del business ridursi sempre di più. Pur rimanendo consistente, si riduce anche la forbice rispetto al 2009, anno in cui gli effetti della crisi non si erano ancora dispiegati nella loro completezza, lasciando intravedere ancora una volta segnali di miglioramento del tessuto imprenditoriale sempre più visibili, anche se la strada per la ripresa completa è ancora lunga e incerta.

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