LA DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DELLE IMPRESE


A livello generale il tessuto imprenditoriale si concentra per quasi la metà nell’Italia settentrionale (48,4%), nello specifico per il 27,5% nel Nord-Ovest e per il 20,9% nel Nord-Est. Il 30,5% delle impresse è localizzato nella circoscrizione Sud e Isole, mentre il restante 20,1% si trova nel Centro Italia.

A livello regionale la Lombardia è prima con un peso sul quadro complessivo del 16,7%, completano le prime dieci posizioni: Lazio (9,4%), Veneto (8,8%), Campania (8,4%), Emilia-Romagna (8,3%), Piemonte (7,8%), Toscana (7,2%), Sicilia (6,7%), Puglia (6,1%) e Marche (2,9%).

Tra le province Roma  si conferma la prima provincia italiana con il 6,9% delle imprese, staccata di un punto percentuale segue Milano (5,9%), poi Napoli (4,1), Torino (3,9%) e Brescia (2,2%). 


Confronti tra settori

Interessanti le indicazioni che emergono anche dalla distribuzione geografica dei principali settori d’attività: il commercio, il manifatturiero e le costruzioni.

Il commercio, settore che pesa per il 27,7% sulle totale delle imprese, si concentra in egual misura tra Sud e Nord-Ovest (entrambe con una concentrazione del 24,7%). In particolare il commercio al dettaglio è prevalente nel meridione: Sud (29,1%) e Isole (12,5%); mentre il commercio all’ingrosso è sensibilmente più presente al Nord-Ovest (28,2%) e Nord-Est (21,3%).

Circa un’impresa su due del manifatturiero, si trova nel Nord Italia (il 29,8% nel Nord-Ovest e il 24% nel Nord-Est), il 25,4% nel meridione e il 20,8% al Centro. In controtendenza rispetto alla distribuzione generale delle altre attività manifatturiere l’industria del tabacco e la fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, realtà che si concentrano prevalentemente nel meridione rispettivamente per il 61,4% e per il 45,6%. 

Discorso simile anche per il settore delle costruzioni, ovvero  l'attività generica e specializzata per la costruzione di edifici e di opere di ingegneria civile (14,9% delle imprese totali). Le aziende di quest’ultimo, infatti, si concentrano per il 52,5% nel Nord Italia, per il 26,2% nel Sud e nelle Isole e per il restante 21,3% nel Centro.

I dati  oltre a evidenziare una distribuzione territoriale polarizzata, mettono in luce anche il forte divario Nord Sud, sia in termini di diversa capacità di offrire un contesto in grado di liberare le energie delle imprese già operanti ma anche una diversa attrattività e capacità di creare le condizioni per lo sviluppo delle nuove realtà imprenditoriali. Le startup non fanno eccezione, distribuendosi per il 55,4% nell’area settentrionale della penisola e concentrandosi prevalentemente tra Lombardia (22,2%), Emilia-Romagna (12%), Veneto (7,8%) Piemonte (6,1%) e solo in misura minore nel  Sud e Isole (23%) dove le regioni più dinamiche sono la Campania (6,3%), la Sicilia (4,9%) Sardegna (2,4%) e Calabria (2,3%).

LA DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DELLE IMPRESE


A livello generale il tessuto imprenditoriale si concentra per quasi la metà nell’Italia settentrionale (48,4%), nello specifico per il 27,5% nel Nord-Ovest e per il 20,9% nel Nord-Est. Il 30,5% delle impresse è localizzato nella circoscrizione Sud e Isole, mentre il restante 20,1% si trova nel Centro Italia.

A livello regionale la Lombardia è prima con un peso sul quadro complessivo del 16,7%, completano le prime dieci posizioni: Lazio (9,4%), Veneto (8,8%), Campania (8,4%), Emilia-Romagna (8,3%), Piemonte (7,8%), Toscana (7,2%), Sicilia (6,7%), Puglia (6,1%) e Marche (2,9%).

Tra le province Roma  si conferma la prima provincia italiana con il 6,9% delle imprese, staccata di un punto percentuale segue Milano (5,9%), poi Napoli (4,1), Torino (3,9%) e Brescia (2,2%). 


Confronti tra settori

Interessanti le indicazioni che emergono anche dalla distribuzione geografica dei principali settori d’attività: il commercio, il manifatturiero e le costruzioni.

Il commercio, settore che pesa per il 27,7% sulle totale delle imprese, si concentra in egual misura tra Sud e Nord-Ovest (entrambe con una concentrazione del 24,7%). In particolare il commercio al dettaglio è prevalente nel meridione: Sud (29,1%) e Isole (12,5%); mentre il commercio all’ingrosso è sensibilmente più presente al Nord-Ovest (28,2%) e Nord-Est (21,3%).

Circa un’impresa su due del manifatturiero, si trova nel Nord Italia (il 29,8% nel Nord-Ovest e il 24% nel Nord-Est), il 25,4% nel meridione e il 20,8% al Centro. In controtendenza rispetto alla distribuzione generale delle altre attività manifatturiere l’industria del tabacco e la fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, realtà che si concentrano prevalentemente nel meridione rispettivamente per il 61,4% e per il 45,6%. 

Discorso simile anche per il settore delle costruzioni, ovvero  l'attività generica e specializzata per la costruzione di edifici e di opere di ingegneria civile (14,9% delle imprese totali). Le aziende di quest’ultimo, infatti, si concentrano per il 52,5% nel Nord Italia, per il 26,2% nel Sud e nelle Isole e per il restante 21,3% nel Centro.

I dati  oltre a evidenziare una distribuzione territoriale polarizzata, mettono in luce anche il forte divario Nord Sud, sia in termini di diversa capacità di offrire un contesto in grado di liberare le energie delle imprese già operanti ma anche una diversa attrattività e capacità di creare le condizioni per lo sviluppo delle nuove realtà imprenditoriali. Le startup non fanno eccezione, distribuendosi per il 55,4% nell’area settentrionale della penisola e concentrandosi prevalentemente tra Lombardia (22,2%), Emilia-Romagna (12%), Veneto (7,8%) Piemonte (6,1%) e solo in misura minore nel  Sud e Isole (23%) dove le regioni più dinamiche sono la Campania (6,3%), la Sicilia (4,9%) Sardegna (2,4%) e Calabria (2,3%).

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