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ll servizio è disponibile solo per le persone fisiche che ricoprono cariche ufficiali nelle imprese italiane.
Il codice fiscale è un codice utilizzato ai fini fiscali ed amministrativi per identificare in modo univoco le persone fisiche e i soggetti diversi dalle persone fisiche. È uno strumento indispensabile per la gestione dei rapporti con gli enti pubblici, come per esempio l’INPS, e la Pubblica Amministrazione. E' un codice alfanumerico di 16 caratteri, generato da un semplice algoritmo ed introdotto nel 1973 da un decreto del Presidente della Repubblica (Decreto 605 del 29/09/1973) allo scopo di rendere più efficiente l'amministrazione finanziaria.
Esso è costituito da 6 lettere prese dalle consonanti del nome e cognome del cittadino italiano; l’anno, il mese (identificato da una lettera) e il giorno di nascita; una lettera e 3 numeri che identificano il comune di nascita; infine, da una lettera che rende il codice univoco. L’organismo che si occupa del rilascio di codici fiscali validi ed efficaci è l’anagrafe tributaria dell’Agenzia delle Entrate.
Agli aventi diritto che ne facevano richiesta veniva in precedenza consegnata una tessera riportante il codice stesso e un codice a barre univoco, ma attualmente è stata definitivamente sostituita e integrata nella tessera sanitaria, almeno per coloro che ne hanno diritto.
Il codice fiscale viene assegnato a ogni persona nata in un comune italiano, mentre i residenti all’estero e gli stranieri devono richiederlo rispettivamente ai Consolati italiani e agli sportelli d’immigrazione.
Il codice fiscale può essere associato anche ad una azienda e, in casi come quelli delle associazioni e delle fondazioni, esso ha una funzione assimilabile a quella della partita iva.
Nonostante il codice fiscale sia considerato un sistema di riconoscimento univoco, può capitare che due codici, attribuiti a persone fisiche differenti, siano uguali: in questi casi si parla di omocodia. Solitamente può capitare che due soggetti risultino omocodici a causa del meccanismo di calcolo automatico del codice, costringendo quindi l’Agenzia delle Entrate a provvedere alla correzione dell’errore allo scopo di mantenere l’univocità di questo sistema. Questa problematica si è diffusa sempre di più con l’aumentare delle richieste di attribuzione del codice fiscale a stranieri, principalmente perché molte persone hanno nomi simili oppure la data di nascita esatta degli stessi non è nota.
È possibile validare e risalire ai dati anagrafici di un individuo verificando il codice fiscale inverso; tale sistema, nonostante si basi sull’applicazione dei criteri ufficiali di assegnazione del codice, non è totalmente affidabile, con particolare riferimento ai sopracitati casi di omocodia. È pertanto preferibile, se si vuole effettuare il calcolo del codice fiscale, affidarsi a strumenti messi a disposizione dagli organi ufficiali o da siti, come iCRIBIS, che si basano sul database del Registro delle Imprese per attingere a tali informazioni.
Utilizza la barra di ricerca in alto nella pagina, seleziona il bottone RICERCA PERSONA e la funzione CODICE FISCALE.
È possibile fare richiesta di codice fiscale per stranieri che vogliono vivere in Italia, oppure per ottenere determinati diritti e servizi. L’attribuzione di un codice fiscale consente infatti di accedere alla possibilità di ottenere un contratto lavorativo, aprire una partita iva, aprire un conto corrente, ottenere un finanziamento, fare la dichiarazione dei redditi e ricevere assistenza sanitaria.
Il codice può essere richiesto all’Agenzia delle Entrate, ma i requisiti e le modalità di richiesta variano a seconda della provenienza e condizione del richiedente: